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Bujinkan Honbu & Tokyo Budokan Bujinkan Dojo Soke Masaaki Hatsumi Dr. Masaaki Hatsumi - Artist of Life

Godan Shinsa 五段 審査 (esame per 5° dan - Sakki test)

5 dan sakki test godan no shiken

Il Godan Shinsha (o esame di 5° Dan) che è anche chiamato Sakki test, “Sakki” 殺気 significa intenzione omicida, quindi l’esame per sentire l’intenzione omicida dell’avversario. Il test si svolge nel modo seguente, normalmente in Giappone si effettua dopo l’allenamento e tutti quelli che hanno partecipano all’allenamento possono assistere al Sakki Test. Il praticante è seduto sul Tatami con gli occhi chiusi, si avvicina il Soke o uno Shihan Jugodan da dietro con un Fukuro Shinai 袋竹刀 (spada imbottita), il quale dopo la dovuta concentrazione emetterà l’intenzione omicida nel momento in cui colpisce con il Fukuro Shinai. L’esaminando per passare l’esame deve “sentire” e rotolare ad una distanza adeguata evitando il Fukuro Shinai. L’esaminando ha a disposizione due tentativi, se parte prima per l’agitazione non conta, e si deve riposizionare per ritentare. La cosa più importante quando si esegue questo esame è “non pensare” e “rilassarsi”. Il Sakki test, è una cerimonia di iniziazione attraverso il sesto senso. Tradizionalmente la prova del Sakki veniva eseguita con la spada vera, e se si falliva, si moriva. Questo è qualcosa di molto simile a come quando l’artigiano di ceramiche, dopo l’apertura del forno, distrugge i pezzi che non gli piacciono. Il Soke Masaaki Hatsumi raccontò il suo Sakki Test nel seguente modo: “Anch’io esegui questa iniziazione, un giorno ero seduto nella stanza del mio maestro (Takamatsu Toshitsugu), quando mi disse: “Per favore, chiudi gli occhi e aspettami, e qualunque cosa accada, non aprirli!” Poi sentì che il mio maestro scese le scale, e abbassai un poco la guardia perché era scomparso. Dopo diverso tempo, sentì una sorta di pesante forza che mi spingeva avvicinandosi in diagonale da dietro, e vidi l’immagine come se il mio corpo venisse diviso in due, rotolai lateralmente con il Taihen. Poi ebbi la stessa sensazione venire di lato, e vidi la mia testa volare, e eseguii una caduta in avanti. Mentre lentamente ritornavo seduto in una posizione naturale Fudoza, sentii la voce del mio insegnante, che disse: “Bravo, ce l’hai fatta, puoi aprire gli occhi ora”, e quando aprii gli occhi, c’era Takamatsu Sensei, con la spada sguainata nella mano destra. Pensai che fosse strano, e gli chiesi spiegazione su cosa fosse successo prima, Kijutsu 気術 (tecniche spirituali) attraverso il sesto senso, o si possono anche chiamare Shinden no Jutsu 神伝の術 (tecniche della trasmissione divina): questo è il Gokui 極意 (la quintessenza): se si pensa che c’è, non c’è, se si pensa che non c’è, allora c’è, per la prima volta le parole profonde di questo insegnamento penetrarono nel mio corpo, sentendone tutto il loro peso, rimasi profondamente colpito. Insieme con la gioia nel riaprire gli occhi, ricevetti dal mio maestro la spada in dono. Mi fu detto dal mio insegnante che questo era il Jujikiri Mumyo no Itto 十字切り無閔の一刀 (Il taglio a croce del cancello del nulla di una spada), e che nessuno era arrivato a questo punto, mi ricordo quelle parole pronunciate con gioia come se fosse ieri.”

Sakki

Solitamente l’insegnante se non lo stesso Soke propone l’allievo per il Sakki Test, quando l’allievo è “pronto”, cosa molto importante non è un esame da eseguire con l’atteggiamento di “provare”, ma da fare quando si è pronti, per questo è molto importante che fino a quel punto l’allievo si sia allenato nel proprio Dojo insieme al proprio insegnate Shidoshi o Shihan (quindi che a sua volta sia stato già “iniziato”), con il sentimento del Jissen Gata 実戦型 (forma del combattimento reale). È molto importante allenare questo sentimento possibilmente, una volta apprese le basi, si dovrebbe sempre aver cura di metterlo in ogni Kata (forme), Waza (tecniche), Henka (varianti) o Oyou (applicazioni). Spesso il Soke ci raccomanda di praticare questo sentimento durante gli allenamenti al Hombu Dojo, arrivati al 4° Dan volendo c’è una preparazione che viene fatta insieme al proprio insegnante Shidoshi o Shihan.
È importante che quando ci si siede in Seiza e si chiudono gli occhi ci si rilassarsi, anche se dopo tutto un po’ di agitazione per l’emozione è comprensibile, sapendolo si dovrebbe imparare a controllare la propria agitazione e emozione, comprendendo il concetto del Bushido del trovare la vita (Sei 生) nella morte (Shi 殺), il che comporta nell’accettare che una volta nati un giorno si dovrà inevitabilmente morire (il “Kesshi no Kakuro” 決死の覚悟, la volontà di affrontare la morte). Una volta chiusi gli occhi, non si dovrebbe pensare a nulla, e ne sprofondare in se stessi, ma si dovrebbe piuttosto essere “connessi”. Per usare il nostro sesto senso è quindi molto importante rilassarsi e non pensare “Mushin” 無心.

La “Mente che è qualcosa” è pari alla mente confusa ed è concepita letteralmente come la “Mente che esiste”. È la mente che dirige i propri pensieri in un’unica direzione, qualunque sia il soggetto a cui si rivolge. Quando nella mente vi è una fonte di pensiero, sorgono preconcetti e discriminazioni.
La “Non mente” (Mushin無心) è pari alla mente corretta. Non si congela e non si fissa in un punto. Si definisce “Non mente” quando non esistono pensieri e discriminazioni e la mente vaga libera nel corpo, permeando completamente il Sé. La “Non mente” non è in alcun luogo. La mente che si ferma e rimane in un luogo non agisce liberamente. La mente è anche qualcosa che non funzionerebbe se si dovesse legare a una sola situazione. Quando un pensiero occupa la mente, anche se si sentono le parole dette, non si è realmente in grado di capirle. Questo accade perché la mente è ferma con il pensiero che la occupa. Ciò che è nella mente è il pensiero. Se si è in grado di rimuoverlo, la mente diventerà “Non mente”, agirà all’occorrenza e sarà sempre conforme alla sua funzione.

Un’antica poesia recita:
Pensare: Non penserò
Questo è già qualcosa nei propri pensieri.
Semplicemente, non si pensi
Che non si deve pensare.

Non ci si dovrebbe aspettare un qualcosa di particolare, perché questo farà sì che la mente si fissi e così non si sarà in grado di sentire il Sakki e quindi evitare il Fukuro Shinai, e si dovrebbe comprendere che la sensazione cambia da persona a persona. Un’altra cosa molto importante è saper rotolare bene, in modo che una volta percepita l’intenzione, si possa rotolare via in modo naturale, infatti anche questo aspetto viene preso in considerazione al momento dell’esame.
Questo esame per noi praticanti della Bujinkan è molto importante, perché questa iniziazione attraverso il sesto senso permette la comprensione del Myojutsu 妙術 (arte misteriosa), portando al Myougi 妙技 (tecniche misteriose).
“Se si pensa di aver compreso, in realtà non lo si è capito, se si pensa di non averlo compreso, allora si è capito”.

Shihan Luca Lanaro ©


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